FREDDìA:
/fredd’ia/ sost. femm. (neol.)
piccola pazzia da freddo.
Gesti di poca importanza e danno pressochè infinitesimale, suggeriti dalle basse temperature invernali.
Nel segreto delle proprie vite, nascosti dalle poche ore di luce tutti facciamo delle freddìe. Ognuno ne fa almeno una all’anno. Potrei scommetterci. Diffido da chi sostiene che sia il caldo a dare alla testa.
Category: YAWILY
You Are Weird, I LikeYou.
Ci son cose che nelle altre lingue vengono meglio; è un fatto. I prestiti tra lingue non sono un’invenzione recente. Secondo me, tanto uso dell’inglese, oggi, dipende anche dal fatto che una frase suona meno “definitiva”, perchè la percezione del significato di una frase è più forte nella propria lingua madre. Come dire che se stai esprimendo una fesseria, in una lingua diversa dalla tua lingua madre, suona più esotica e meno fesseria.
Ci sono alcune cose che solo il dialetto o la lingua locale sanno dire, cose che un genovese non ha modo di dire se non in zeneize.
In questo blog le lingue si mescolano parecchio perchè nella mia testa si mescolano così. Lo so: è un mondo difficile, e questa categoria di articoli proprio di questo tratta. Idiosincrasie, manie, stranesse, fiximae … Siamo tutti un po’ freaks inside (mi perdoni Tod Browning), ma noi cerchiamo venusiani e “alienismi” più felici.
Fare pace con i capelli
Fare pace con i capelli
Gennaio è un mese difficile. Fa freddo. E “fa” umido (Febbraio anche peggio, lascia stare, ma adesso mi concentro su Gennaio un passo alla volta). E lo fa per tutti, è vero, almeno quì in North Italy, ma ci sono quelli che godono al freddo, si rotolano nei brividi come ginnasti sul tappeto; ci sono poi, invece, quelli che hanno un fortissimo retaggio della propria vita precedente di animale che “non ha il fisico” e va in letargo (lascia stare il ghiro e la marmotta, piuttosto: serpenti, lucertole, chiocciole, tartarughe, rospi, rane, vermi vanno in letargo pure loro, lo sapevi?). Ecco, a Gennaio io patisco e mi vengono le idee strane e finisco per fare una freddìa: e faccio esperimenti, portando all’estremo la mia battaglia personale contro lo shampoo.
Risultati delle sperimentazioni:
- – bicarbonato di sodio e aceto funzionano alla grande.
Non fanno la tanto consolante e lussuriosa schiuma ma mettendo due gocce di essenza di rosmarino nel bicarbonato ti godi la sensazione di costina al forno e va bene lo stesso. - – il sapone di Marsiglia è più pratico perchè non si deve preparare prima e soprattutto non è contenuto nella bottiglia di vetro dell’aceto che nella doccia rischia di cadere e rompersi (ndr). Ho scoperto che sapone di Marsiglia più capelli consente di riprodurre l’odore acre e caratteristico di bestin sarvægo (tr. genovese: Animale selvatico) che è una informazione che può sempre essere utile nella vita. Non è tanto il fatto che ci vuole un po’ ad abituarsi a quell’aura di bosco che ti circonda quanto che le persone accanto iniziano presto a manifestare apertamente insofferenza e finisci per tornare allo shampoo, cercando un compromesso tra quelli meno chimici.
Ma io resto dell’idea: MENO SHAMPOO E PIU’ ESPERIMENTI PER TUTTI!
COLLANINE DI LENTICCHIE
COLLANINE DI LENTICCHIE
Questo è il lavoro ideale, assemblare splendide, utilissime collanine di lenticchie su una spiaggia a Tonga. Specie quando quì fuori ci sono 4 gradi vento e 80% di umidità questo è il lavoro ideale. Cari tutti i foresti che abitate più in sù di Zena, e per i quali quì è già tropici avete tutta la mia comprensione. Accetto prenotazioni.